Prezzi, tv e fino a tre abbonamenti: come vedremo la Serie A dal 2024 | Calcio e Finanza (2023)

Diritti tv Serie A – Con la pubblicazione ufficiale del nuovo bando sui diritti tv della Serie A è possibile iniziare a farsi un’idea di quello che sarà il calcio dei prossimi anni, sia sul fronte del consumatore, ma anche per le società. Il nuovo invito a presentare offerte per il massimo campionato italiano prevede innanzitutto una novità fondamentale: la possibilità di vendere i diritti per un massimo di cinque anni (non solo per il tradizionale triennio).

Gli aspetti cruciali di questa nuova gara per i diritti e che dovranno trovare un incastro in vista delle offerte – con scadenza fissata al 14 giugno – e delle successive aperture di buste ed eventuali trattative private sono sostanzialmente due: la necessità della Lega Serie A di incassare la cifra più alta possibile e l’attenzione nei confronti del consumatore, che possa godere di prezzi non eccessivamente alti.

Diritti tv Serie A – Il prezzo minimo

Partendo dal cosiddetto “prezzo minimo”, la Lega Serie A ha specificato che le cifre indicate non rappresentano una base d’asta, bensì la soglia minima raggiunta la quale la Lega si impegna ad accettare le offerte pervenute dai broadcaster. Questa cifra è diversa da pacchetto a pacchetto (sulla base della tipologia), ma il totale è lo stesso per ognuna delle otto combinazioni previste. Queste le cifre minime, a seconda della durata degli accordi siglati:

  • Accordo triennale – 1.150.000.000 (un miliardo e centocinquanta milioni) di Euro oltre IVA per ognuna delle stagioni dalla 2024/25 alla 2026/27;
  • Accordo quadriennale – 1.265.000.000 (un miliardo e duecentosessantacinque milioni) di Euro oltre IVA per ognuna delle stagioni dalla 2024/25 alla 2027/28;
  • Accordo quinquennale – 1.380.000.000 (un miliardo e trecentottanta milioni) di Euro oltre IVA per ognuna delle stagioni dalla 2024/25 alla 2028/29.

Diritti tv Serie A – I pacchetti del bando e il numero di abbonamenti

Come specificato in precedenza, la Lega Serie A ha previsto per gli operatori della comunicazione otto pacchetti che combinano soluzioni diverse. Si va da esclusive assegnate a più operatori (con parità del numero di gare o squilibrio nei confronti di un broadcaster) a co-esclusive parziali e totali, passando anche per l’assegnazione di interi turni di campionato a un’emittente (come nel caso della proposta che sembra essere stata tagliata su misura per Amazon). Di seguito, il riassunto degli otto pacchetti:

  • Pacchetto 1 – 10 partite a giornata per un operatore; 3 partite a giornata per un secondo operatore su satellite e digitale terrestre (co-esclusiva); 3 partite a giornata per un terzo operatore via internet (co-esclusiva). Si tratta della formula attuale, con DAZN e Sky che si spartiscono gli eventi
  • Pacchetto 2 – 6 partite a giornata per un operatore (esclusiva); 3 partite a giornata per un secondo operatore (esclusiva); una partita a giornata per un terzo operatore (esclusiva del sabato ore 20.45, anche in chiaro)
  • Pacchetto 3 – 9 partite a giornata per un operatore (esclusiva); 1 partita a giornata per un secondo operatore (esclusiva del sabato ore 20.45, anche in chiaro)
  • Pacchetto 4 – 8 partite a giornata per un operatore (esclusiva); 2 partite a giornata per un secondo operatore (esclusiva del sabato ore 20.45 e della domenica ore 18.00, anche in chiaro)
  • Pacchetto 5 – 7 partite a giornata per un operatore (esclusiva); 3 partite a giornata per un secondo operatore (esclusiva del sabato ore 20.45, della domenica ore 12.30 e della domenica ore 18.00)
  • Pacchetto 6 – 5 partite a giornata per un operatore (esclusiva su 35 giornate); 5 partite a giornata per un secondo operatore (esclusiva su 35 giornate); 10 partite a giornata per un terzo operatore (esclusiva sulle restanti 3 giornate)
  • Pacchetto 7 – 10 partite a giornata per due operatori (co-esclusiva totale).
  • Pacchetto 8 – 9 partite a giornata per due operatori (co-esclusiva); 1 partita a giornata per un terzo operatore (esclusiva del sabato ore 20.45, anche in chiaro).

Sulla base di queste possibilità, è evidente come i tifosi potrebbero trovarsi a dover sottoscrivere da un minimo di uno a un massimo di tre abbonamenti. Una situazione che potrebbe chiaramente incrociarsi anche con le sottoscrizioni necessarie per seguire le coppe europee.

Diritti tv Serie A – Le emittenti interessate

Come abbiamo visto, la Lega ha deciso di mettere a disposizioni diverse opzioni per le emittenti, con l’obiettivo di attrarre il maggior numero di soggetti interessati possibile. Tra i broadcaster che prenderanno parte sicuramente alla gara c’è DAZN, che ha investito sempre di più sul mercato italiano dal 2018 in avanti e che ha intenzione di riconfermarsi (da capire ancora con quale formula tra quelle proposte).

Alla finestra anche Sky, che ha già speso cifre importanti per le coppe europee 2024-2027, ma che valuterà sicuramente delle offerte alle giuste condizioni. Da non dimenticare che l’ipotesi di una co-esclusiva totale (come accaduto in questi anni per la Serie B) contribuisce a sgonfiare il peso dell’investimento, pur avendo il prodotto completo a disposizione.

C’è poi il capitolo Amazon, forse quella più accreditata tra le outsider. Il colosso statunitense è già sbarcato in Italia nel 2021 con l’esclusiva di alcune partite di Champions League (intesa peraltro rinnovata fino al 2027) e un pacchetto in linea con i suoi obiettivi – il numero 6, ad esempio – potrebbe attrarlo anche per quanto riguarda il massimo campionato italiano.

Infine, ci sarebbero le emittenti eventualmente interessate alla trasmissione degli incontri in chiaro. Nessuna conferma per il momento, ma si passa inevitabilmente per la Rai e per Mediaset (quest’ultima soprattutto ha puntato molto sul calcio nel ciclo 2021-2024) e si arriva addirittura a Discovery (con Nove), ma anche Sky potenzialmente potrebbe studiare questa possibilità grazie a TV8.

Diritti tv Serie A – I prezzi per i clienti

Ma quanto costerà guardare la Serie A dal 2024 in avanti? E’ chiaro come a questa domanda non sia ancora possibile rispondere e solo l’assegnazione dei diritti ci potrà indirizzare. Tuttavia, spunti importanti in questo senso arrivano dai rilievi dell’Antitrust sulle “Linee Guida della Lega Nazionale Professionisti Serie A” per la costruzione del bando pubblicato proprio nei giorni scorsi.

Secondo l’Antitrust l’articolazione dei pacchetti doveva «necessariamente essere tale da consentire a diversi operatori, a prescindere dalla piattaforma di riferimento in cui operano, di rappresentare reciprocamente alternative in grado diesercitare una pressione concorrenzialein primo luogo in termini diabbassamento del livello generale dei prezzipraticati ai consumatori finali per la visione delle partite della LNPA».

«In generale, come già rilevato, la possibilità di offerte da parte di più operatori, senza la previsione di esclusive o di altri meccanismi contrattuali aventi un contenuto o effetto analogo, caratterizzati da vincoli con durata pluriennale, ha l’effetto di stimolare una concorrenza fra diversi operatoribasata sul prezzoe sullaqualità del servizio. Ciò determina un beneficio non solo a favore dei consumatori in termini di abbassamento dei prezzi di fruizione del servizio, ma anche della stessa LNPA, che potrebbe ricevere richieste di assegnazione al rialzo da parte di diversi operatori anche laddove intenda operare una distribuzione diretta».

«L’Autorità ritiene preferibile la predisposizione di pacchetti che stimolino la concorrenza nel mercato a valle della pay-tv, permettendo a più operatori pay-tv di potertrasmettere buona parte della Serie A, moltiplicando le piattaforme di distribuzione, e accentuando la sostituibilità – e quindi la concorrenza – tra operatori pay-tv, con beneficio degli utenti in termini di maggiore scelta eminori prezzi», concludeva l’Antitrust.

Diritti tv Serie A – L’ipotesi del canale di Lega

Lo scenario futuro per la visione della Serie A appare dunque sostanzialmente definito. La Lega non sembra essere ancora intenzionata a muoversi in autonomia e ha predisposto il bando al fine di catturare l’interesse del maggior numero di soggetti. Non va comunque scartata l’ipotesi che il traguardo non venga raggiunto, per questo l’ente calcistico non vuole farsi trovare impreparato e – tra le proposte al mercato – ha studiato anche quella del cosiddetto “canale di Lega”.

Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione, con un prodotto interamente confezionato dalla Lega Serie A, e successivamente rivenduto ai distributori interessati. La Lega ha già ipotizzato un palinsesto e indicato in 1,2 miliardi di euro il prezzo minimo per ogni stagione sportiva. Il periodo di offerta, in questo caso, coprirebbe addirittura dieci stagioni (dal 2024/25 al 20233/34).

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Author: The Hon. Margery Christiansen

Last Updated: 10/07/2023

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